Ciao a tutti! Oggi  chiacchieriamo con una nostra meravigliosa collaboratrice, che danza insieme a noi da tantissimo tempo.

Maresa Pronti, di cui trovate una bella fotografia nella pagina del “chi siamo”, lavora con grandi e piccini e ci ha suggerito delle semplici danze da pubblicare sul nostro canale.

Ecco cosa ci siamo raccontate!

 

Ciao Maresa, ci racconti come è nato e cresciuto il tuo amore per la danza?

Fin da bambina amavo la musica, in famiglia si ascoltava ogni genere: dall’opera lirica, al jazz, alla canzone passata in radio. Amavo danzare libera per casa, senza aver frequentato corsi o scuole. Da ragazza mi sono innamorata del teatro, e ho scoperto un  genere di teatro, quello del metodo Lecoq, molto legato al movimento. Grazie a quell’esperienza ho capito che la mia strada era il movimento creativo ed espressivo del corpo. 

Grazie all’incontro con Maria Fux, danzatrice, coreografa e danzaterapista argentina, si riconfermò il mio grande amore per la danza! 

Il suo metodo è un ponte verso la creatività e l’espressività personale, che permette di danzare con libertà, senza tecnicismi e con grande coinvolgimento, emotivo ed immaginativo, attraverso l’ascolto della musica, della parola poetica, dello spazio e della relazione con il gruppo. 

Per me è stato scoprire la mia strada! Dopo il diploma in Danzacreativa-Danzaterapia ho cominciato ad insegnare e a lavorare in tanti progetti per l’infanzia, con bambini e bambine di ogni età.   

 

In cosa consiste il metodo Maria Fux?

Marìa Fux è partita dalla propria esperienza artistica e fin dagli anni 60 ha elaborato una metodologia profonda, ma semplice e alla portata di tutti, che consente di far danzare ed incontrare persone di qualunque età e in qualunque condizione psicofisica e sociale. 

Viene definita danza creativa, per il grande potere espressivo personale, e danzaterapia, per i positivi apporti anche in ambito educativo e di cura: favorisce la comunicazione e l’integrazione fra mondo interiore ed esteriore, per il benessere psico-fisico e la crescita personale.

E come si svolge una tua lezione?

Offro un approccio integrato unendo con armonia il sapere e il saper fare, che può definirsi coreosofia, la sapienza (sofia) che emerge dal danzare (coros) e dal corpo in movimento.

La lezione che offro è in verità un’esperienza e un incontro con le persone, con i bambini, con la musica, il movimento, lo spazio, con il proprio respiro, le proprie emozioni e sensazioni.

Si sperimentano semplici coreografie svincolate da sovrastrutture estetiche, con la finalità di creare un movimento creativo e autentico, fino a una danza anche collettiva rimanendo in ascolto della diversità di ogni partecipante.

Come sono le tue esperienze con i bambini?

Per me sono sempre bellissime, perché i bambini e le bambine mi ricordano come è naturale credere in ciò che si fa e vedere ciò che non c’è. Mi insegnano il grande valore della semplicità e della meraviglia. 

Quando lavoro con loro faccio sperimentare il movimento prendendo spunto dai libri e dalle favole. La danza arriva soprattutto attraverso la narrazione. Voglio offrire uno spazio creativo e di gioco che diventi vivo e trasformativo, nel momento in cui ciascun bambino porta il suo movimento corporeo- emotivo- immaginativo. E’ un movimento che parla, che ascolta, che comunica e mette insieme, che va a rispondere al bisogno sempre più frequente di inclusione e di non separazione, sia a livello individuale che interpersonale. 

Un insegnante può avere l’opportunità di scoprire un lato sconosciuto, una sensibilità particolare, una creatività della classe e del singolo bambino/a, a cui magari non avevano mai avuto la possibilità di avvicinarsi. Un genitore può far scoprire al figlio una modalità comunicativa e di movimento differente, altamente espressiva e creativa, in un tempo spazio dedicato, che può essere condiviso, se il genitore decide di partecipare (in particolare con i bambini molto piccoli).

E a che età si può cominciare a danzare?

Purtroppo viviamo ancora un forte pregiudizio culturale che separa e allontana dalla danza. Per esempio la divisone tra femmine e maschi, tra il bello e il brutto, il “sono capace” e “non lo sono”. Invece tutti sanno danzare! Già da prima di nascere, nel grembo materno, c’era movimento in ascolto di rumori e suoni. La stessa respirazione è una piccola danza in ascolto di un ritmo costante, che può variare: è una danza che ci accompagna sempre.

Quindi non tutti sono ballerini, ma tutti siamo danzatori! L’esperienza pratica della danza creativa, della danzaterapia, della coreosofia la possono fare tutti, a qualunque età. 

E ora danziamo insieme!!